Da giovane, i suoi compagni di classe, mi chiamavano l’”oracolo”. Probabilmente perché sapevo consolare, trovare soluzioni e offrire nuovi punti di vista sui problemi adolescenziali dei miei coetanei e compagni di classe. Allora forse mi sentivo un po’ “oracolo”, ora mi rendo conto, dopo tanti anni di studi, che quello che seguivo non era altro che “buon senso”.

Seguendo il mio desiderio di aiutare gli altri, mi sono iscritta alla Facoltà di Lingue. Pensavo che tante più lingue conoscevo, tante più persone potevo aiutare. Purtroppo però ho presto capito che studiare lingue voleva dire approfondire letteratura e storia, quando io volevo soltanto parlare. Parlare soprattutto con chi stava peggio. Così ho iniziato a collaborare con enti che aiutavano i rifugiati, andando a fare volontariato persino in un campo profughi al confine tra l’Ungheria e la Romania. Un’esperienza fortissima che mi ha segnato e ribaltata come un calzino.

Vivere 3 mesi nel campo profughi mi ha definitivamente fatto capire qual’era la mia strada, quella vera. Ho terminato la Laurea Magistrale in Lingue e poi mi sono buttata a capofitto su attività che mi piacevano. Mi mantenevo facendo ripetizioni di inglese così da poter lavorare, anche gratis, su progetti che mi stimolavano veramente. Poi il corso per Educatore, il titolo e posso lasciare le ripetizioni per entrare in una Cooperativa che si occupa di doposcuola. Insegnare ai bambini a stare al mondo, prepararli per le difficoltà della vita, vederli crescere. Le 3 motivazioni che mi fanno alzare la mattina col sorriso.

Nel frattempo si scatena un’altra passione: quella del bird-watching. Calma, pazienza, attenzione ai dettagli. Guarda a caso sono le stesse qualità che devo avere quando lavoro coi bambini, ma anche con gli adulti. Non si deve mai smettere di imparare e formarsi. Ogni giorno ci si deve addormentare sapendo più cose di quante ne avevamo in testa svegliandoci. Il corso per diventare Counselor era la strada da prendere: 3 anni di studi, di esami, di colloqui. 3 anni che mi hanno permesso di crescere e di imparare le tecniche per supportare lo sviluppo personale sia in ambito privato che, soprattutto, lavorativo. 

Il passo verso haha era breve. Se un leader positivo sta bene con se stesso e dentro se stesso, fa stare bene gli altri.